Per varicocele si intende la dilatazione delle vene che sono all’interno dello scroto, fondamentali per drenare il sangue povero di ossigeno dai testicoli. Queste vene costituiscono il plesso pampiniforme e quando si dilatano si sviluppa il varicocele.
Nel nostro articolo vedremo quali sono le principali cause di questa condizione patologica, tratteremo i sintomi e le possibili terapie.
[mdspecresult id=”23″]Cosa provoca l’insorgenza del varicocele
Esistono due tipi di varicocele.
- Varicocele primario o idiopatico: è tipico dei ragazzi giovani. Consiste nella dilatazione del plesso pampiniforme senza che vi sia una causa specifica alla base, questa è la forma più frequente di varicocele. Diversi studi fanno supporre che si verifichi perché si ha un malfunzionamento delle valvole normalmente presenti all’interno delle vene del plesso pampiniforme. Il sangue, proprio per via del cattivo funzionamento delle valvole non riesce ad essere drenato come dovrebbe e quindi tende a ristagnare provocando la dilatazione delle vene e quindi il varicocele.
- Varicocele secondario: si verifica in età più avanzata, solitamente dopo i 40 anni. La causa più frequente è purtroppo la presenza di un tumore addominale o pelvico, solitamente si tratta di un tumore al rene. La massa tumorale in questi casi va ad esercitare una compressione nei confronti delle vene che si trovano a monte del plesso pampiniforme responsabili del drenaggio del sangue da tale plesso verso il cuore. Se si verifica tale compressione, il sangue non riesce a defluire efficacemente e pertanto ristagna e provoca lo sfiancamento delle vene e quindi il varicocele.
Quali sono i sintomi del varicocele
Solitamente il varicocele è asintomatico. In alcuni casi si può avere gonfiore allo scroto, dolore oppure semplicemente una sensazione di fastidio. Il dolore di solito è continuo e tende ad aumentare dopo uno sforzo fisico, oppure dopo una giornata di lavoro in piedi, peggiora la sera. È possibile che si sviluppino delle complicanze.
È noto che circa il 35% degli uomini che ha problemi di fertilità soffre proprio di varicocele. Il sangue stagnante fa aumentare la temperatura all’interno del testicolo e provoca così la morte degli spermatozoi e compromette la corretta produzione dello sperma. Anche l’atrofia testicolare è molto frequente, ovvero uno oppure entrambi i testicoli diventano più piccoli, questo succede perché il ristagno di sangue venoso va a compromettere la corretta irrorazione del sangue arterioso ricco di ossigeno alle cellule.
La diagnosi di varicocele si basa sull’anamnesi approfondita, l’esame obiettivo e soprattutto sull’ecografia dello scroto e dell’addome per escludere la presenza di masse sospette. È molto utile effettuare anche uno spermiogramma.
[mdspecresult id=”23″]Trattamento
Se il varicocele è completamente asintomatico e non provoca infertilità non è necessario effettuare alcuna terapia. Se invece si ha fastidio, dolore, infertilità oppure atrofia dei testicoli bisogna intervenire chirurgicamente.
L’intervento chirurgico mira a chiudere i vasi venosi malfunzionanti deviando così il sangue nelle vene normali, si impedisce così il ristagno di sangue. Esistono varie tecniche chirurgiche. Abbiamo l’intervento a chirurgia aperta o locale che consiste in un’incisione piccola a livello addominale o pubico, oppure si può fare un intervento in laparoscopia. Ulteriore tecnica è l’embolizzazione percutanea.