Sensazione di testa che gira, stanchezza, cali di energia e in situazioni più estreme svenimento. Questi sono i sintomi più comuni della pressione bassa, condizione che si presenta più frequentemente in estate.
[mdspecresult id=”1″]Durante la bella stagione infatti, l’afa, il caldo eccessivo, la cappa di calore e il sole torrido provocano vasodilatazione con conseguente riduzione della pressione arteriosa. Nel nostro articolo vedremo cos’è la pressione arteriosa, cosa si intende per pressione sistolica e diastolica. Vedremo anche perché in estate il nostro organismo è soggetto a cali pressori e cosa si può fare per prevenirli.
Come si definisce la pressione arteriosa
A ogni battito del cuore, il sangue esce dal ventricolo sinistro e passa nell’aorta, si diffonde poi a tutte le arterie. Quando il cuore si contrae e spinge il sangue nei vasi, si registra la pressione arteriosa più alta che è detta sistolica o “massima”. Tra un battito e l’altro il cuore si riempie di sangue e si registra la pressione arteriosa più bassa, detta diastolica o “minima”.
La pressione arteriosa si misura a livello periferico, in particolare al braccio. Si indica con due numeri che rappresentano la pressione arteriosa sistolica e la diastolica, misurate in millimetri di mercurio. In condizioni di normalità la pressione arteriosa è di 120/80 mmHg. La pressione arteriosa è quindi la forza che esercita il sangue contro la parete delle arterie.
Cosa fare per evitare cali di pressione in estate
Esistono alcuni semplici rimedi che possono aiutare a prevenire gli spiacevoli sintomi del calo pressorio.
Per prima cosa bisogna evitare di passare bruscamente dalla posizione sdraiata a quella in piedi. Infatti se si sta sdraiati a lungo, come accade frequentemente in spiaggia sotto il sole oppure in montagna, e poi ci si alza velocemente, il cuore non riesce rapidamente a pompare la giusta quantità di sangue. In termini più tecnici tale condizione viene definita ipotensione ortostatica. Abbiamo un pool di circa 300 ml a 800 ml di sangue che passano velocemente nelle estremità inferiori per via delle forze gravitazionali quando ci alziamo.
[mdspecresult id=”1″]Tutto ciò fa sì che vi sia una diminuzione del ritorno venoso al cuore e, di conseguenza, in una diminuzione della gittata cardiaca definita dalla curva di Frank Starling. Il corpo umano normalmente compensa con un aumento del tono simpatico e una diminuzione del tono vagale, noto come riflesso barocettore.
Questo aumento del deflusso simpatico aumenta la resistenza vascolare periferica, che successivamente aumenta il ritorno venoso e la gittata cardiaca, limitando così la caduta della pressione sanguigna. Per evitare quindi di sviluppare capogiro, svenimenti bisogna alzarsi a step ovvero mettersi prima seduti, poi in ginocchio e poi in piedi.
Altro consiglio è evitare di sdraiarsi sotto il sole per molto tempo. Il caldo eccessivo infatti provoca vasodilatazione per via del surriscaldamento generale del corpo. Il nostro organismo mette in atto delle reazioni di difesa per combattere il troppo caldo e raffreddarsi. Induce pertanto la vasodilatazione cutanea che permette di disperdere il calore in eccesso. Tutto ciò però provoca la riduzione della pressione arteriosa e compaiono sintomi come debolezza e capogiri. È molto importante quindi evitare di restare troppo a lungo sotto il sole soprattutto tra le 12 e le 15.
Uno dei rimedi principali per evitare la pressione bassa in estate è sicuramente quello di bere tanta acqua oppure in alternativa succhi di frutta, spremute, integratori di sodio, potassio e magnesio. È meglio evitare bevande troppo fredde o eccessivamente zuccherate.
Altro accorgimento è curare la propria alimentazione in estate preferendo cibi ricchi di sali minerali e vitamine in modo da ripristinare ciò che si perde con il sudore per via del caldo eccessivo. Si consigliano quindi pasti leggeri a base di frutta e verdure. Può aiutare anche l’assunzione di cibi più salati, del caffè o della liquirizia.
[mdspecresult id=”1″]Può essere utile poi bagnarsi frequentemente per avere sollievo dalla calura ed evitare l’eccessiva vasodilatazione.
Infine se si avvertono i primi sintomi del calo pressorio è bene prendere subito provvedimenti e quindi sdraiarsi e tenere le gambe sollevate in modo da migliorare il ritorno venoso al cuore.
Importante è infine effettuare una visita cardiologica per avere indicazioni più precise nel caso in cui sia necessaria una terapia farmacologica.