Grazie alle innovazioni tecnologiche, per la prima volta nel campo della neurochirurgia un paziente affetto da Parkinson รจ stato seguito a distanza dallโospedale San Salvatore di LโAquila. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
La telemedicina nel campo della neurochirurgia
I medici specialisti del reparto di neurochirurgia dellโospedale San Salvatore a LโAquila sono stati in grado di seguire un paziente affetto da Parkinson nel proprio Paese di origine, lโAlbania, completamente da remoto, attraverso la stimolazione cerebrale profonda. Si tratta del primo caso di assistenza da remoto nel campo della neurochirurgia.
Nel dettaglio, questo รจ stato possibile grazie a una nuova tecnologia, la NeuroSphere Virtual Clinic, che ha permesso ai medici aquilani di monitorare il paziente in modalitร video/audio, creando una sorta di โospedale virtualeโ. Nel dettaglio, dopo aver impiantato nel paziente degli elettrodi nel cervello per trattare il tremore del Parkinson, questa nuova applicazione della telemedicina nella neurochirurgia ha permesso ai medici di seguire a distanza lโandamento della terapia, dando la possibilitร al paziente di ricevere nuove impostazioni del trattamento di stimolazione in tempo reale.
Questa procedura di neuromodulazione, praticata giร da alcuni anni nellโospedale San Salvatore dal dottor Francesco Abbate, consiste nel produrre degli stimoli elettrici attraverso un generatore, i quali raggiungono particolari nuclei dellโencefalo mediante degli elettrodi. Grazie ad essa, รจ possibile migliorare le condizioni cliniche dei pazienti affetti da Parkinson che non rispondono alle tradizionali terapie farmacologiche anche a distanza, senza dover necessariamente vedere i pazienti nel presidio ospedaliero.
Secondo il dottor Abbate, grazie a questa nuova tecnologia รจ possibile tenere costantemente sotto controllo le condizioni cliniche del paziente e introdurre eventuali modifiche nei parametri e nelle funzionalitร del trattamento. Si tratta di un grandissimo passo avanti, che cambia totalmente lโapproccio terapeutico per quei pazienti affetti da disturbi del movimento impossibilitati a raggiungere i centri specializzati, o perchรฉ geograficamente distanti, o a causa di altre circostanze, come la pandemia da Covid-19.