L’autunno è ormai arrivato, stagione dei buoni propositi e dei nuovi inizi. Le giornate si accorciano e il freddo inverno è alle porte. Non c’è niente di meglio che riscaldarsi accanto al camino acceso e magari consumare una merenda buona e benefica quale può essere la frutta secca e il frutto principe della stagione ovvero la melograna. Nel nostro articolo approfondiremo a tal proposito i valori nutrizionali di castagne, noci e melograne.
[mdspecresult id=”33″]Noci: semi magici
Le noci sono semi derivanti dall’albero di noce. Nell’immaginario popolare sono molte le leggende che vedono protagonisti proprio questi alberi. Si credeva infatti nel Medioevo che i sabba ovvero gli incontri delle streghe avvenissero attorno ad un albero di noce. Si dice che portare una noce in tasca porti fortuna e allontani gli spiriti maligni e che all’interno delle noci si nascondino meravigliosi tesori.
Sempre secondo una leggenda si raccolgono le noci per la produzione del nocino, un tipico liquore emiliano, nella notte del 24 giugno ovvero la notte del solstizio d’estate, notte magica in cui la Madre Terra dona proprietà esoteriche ai semi.
A parte le credenze popolari che pullulano attorno alle noci, possiamo affermare che si tratta di alimenti tipicamente autunnali che presentano un valore nutrizionale alto. Sono molto ricche di acidi grassi polinsaturi. Sono ottime per contrastare le infiammazioni e hanno proprietà antibatteriche. Molto utili per curare affezioni della pelle e dell’apparato respiratorio. Ottime come spuntino, si possono usare anche nella preparazione di prodotti dolciari, insalate e primi piatti.
Diversi studi dimostrano che mangiare le noci riduca il rischio di sviluppare patologie cardiache e protegga dall’insorgenza di tumori. Presentano un alto contenuto di ferro, potassio, calcio, fosforo, tiamina e vitamina E. Sono molto utili come fonte di zinco e di omega 3 che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo.
Combattono quindi lo stress e l’invecchiamento proprio perchè ricche di antiossidanti che contrastano gli effetti dannosi dei radicali liberi. Contengono inoltre l’arginina che è un amminoacido importantissimo per chi pratica sport.
Castagne: simbolo dell’autunno
Per tanti secoli le castagne hanno rappresentato una risorsa alimentare fondamentale per le classi sociali meno abbienti, proprio perché facilmente reperibili nei boschi. Le ricette che si possono realizzare con questo frutto sono molteplici.
Possono essere impiegate sia come fresche che essiccate o addirittura macinate. Sono energetiche, non a caso nell’antichità il castagno è stato definito l’albero del pane. Contengono molto amido e fibre, il colesterolo è assente, in scarsa quantità l’istamina e la fenilalanina. Hanno alti valori di potassio, fosforo, zolfo, calcio e ferro, tanta vitamina C, vitamina B1, B2 e vitamina PP. Presentano le stesse calorie dei cerali e delle patate.
Circa 100 grammi di castagne fresche contano circa 190 kcal. Bisogna stare attenti nella loro assunzione se si soffre di diabete mellito 2, ipertrigliceridemia e obesità. Si possono invece mangiare tranquillamente se si ha la pressione alta oppure i valori di colesterolo alti. Meglio non mangiarle se si soffre di meteorismo, gonfiore addominale, colon irritabile oppure di gotta. Sono molto indicate in chi soffre di carenza di vitamine e anemia. Molto buone anche per disinfettare la gola e la bocca.
Melograna: simbolo di fertilità
Diverse leggende raccontano che sia stata proprio la Dea Afrodite a piantare per prima un albero di melograno altre invece narrano che la pianta sia germogliata dal sangue del dio Dioniso. Il mito più famoso però resta quello di Persefone e di sua madre Demetra. Persefone rapita da Ade, re degli Inferi e trascinata sotto terra era la figlia di Demetra, la dea della terra.
Il dispiacere di questa figlia perduta spinse Demetra a non far più maturare i frutti provocando così carestia. Ciò costrinse Zeus a chiedere a suo fratello Ade di restituire Persefone alla madre. Il dio dei morti accettò, ma in cambio costrinse Persefone a magiare i semi di una melograna. Per quanti semi mangiati tanti mesi avrebbe dovuto riscende negli Inferi. Ecco il perché dell’alternarsi delle stagioni.
[mdspecresult id=”33″]Quando Persefone è sulla terra, le piante germogliano e i frutti maturano, quando invece scende negli Inferi, sulla terra scende il gelo dell’inverno, la natura si addormenta e attende il suo ritorno. Nasce così il simbolismo affascinante dell’eterno ciclo vita-morte-vita indissolubilmente legato proprio a questo frutto. Il nome deriva dal latino “malum” e “granatum” ovvero “mela con semi”, questo termine rende bene la struttura di questo particolarissimo frutto. Ricchissimo di vitamina A e vitamina C, presenta notevoli proprietà antiossidanti e prodigiose attività medicamentose.
È una fonte importante di minerali come il fosforo, il potassio, ferro, magnesio, sodio, rame e zinco. È ottimo per contrastare il colesterolo alto, per curare la stipsi, per chi soffre di ipertensione arteriosa. La vitamina C contenuta aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a sintetizzare il collagene che è importantissimo nella pelle e nelle articolazioni.