In occasione del congresso AIAC si è colta l’occasione per ricordare l’importanza del telemonitoraggio per i pazienti con aritmie. Infatti, la Digital Health rappresenta sempre più una realtà vicina, in grado di cambiare le routine degli ospedali e di alleggerire notevolmente le strutture. Dunque, tale modalità può essere applicata anche per monitorare e seguire pazienti con problemi cardiologici.
Congresso AIAC: cosa è emerso?
L’Associazione Italiana Aritmologia e Cardiostimolazione ha tenuto un Congresso nazionale a Bologna. Un’occasione per discutere sulle recenti innovazioni – come la telemedicina – e per comprendere quali sono le potenziali applicazioni in tale campo. Dunque, trattandosi di una metodologia del tutto nuova e ancora in fase di avviamento, non è semplice comprendere quali siano i suoi limiti e quali le potenzialità. In generale, i dati mostrati in tale occasione sottolineando i seguenti effetti della telemedicina: una riduzione del 50% nella mortalità e nelle visite ospedaliere, del 39% per le ospedalizzazioni e del 60% per i costi sanitari da sostenere.
Emerge, dunque, il forte impatto che il controllo da remoto del paziente può avere non solo sulla salute di quest’ultimo, ma anche sulla gestione delle strutture ospedaliere. Si tratta, dunque, di una misura assolutamente efficace e vantaggiosa da tantissimi punti di vista. Un’evidenza incoraggiante, soprattutto considerando la crescente domanda di salute cardiovascolare in Italia, dove è in corso un graduale invecchiamento della popolazione.
Come la telemedicina aiuta i pazienti con aritmie
Il numero di persone con problemi cardiovascolari da assistere è in crescita negli ultimi tempi. Dunque, trovare un modo per garantire l’adeguata assistenza agli stessi, senza sovraccaricare i reparti ospedalieri, è necessario. Si tratta di ricorrere alle tecniche di telemonitoraggio: un controllo continuo e accurato del paziente svolto da remoto, così che la persona da monitorare possa rimanere nella propria abitazione ed essere agevolmente visitata da un professionista sanitario.
I benefici del monitoraggio da remoto sono prima di tutto sanitari, ma anche psicologici. Infatti, si dà la possibilità al paziente di non sentirsi mai solo e di avere un professionista pronto a intervenire anche a distanza. Da un punto di vista psicologico, del telemonitoraggio beneficiano anche i parenti del paziente, i quali dimostrano un alto grado di apprezzamento e soddisfazione per tale metodologia. L’obiettivo è quello di allineare le esigenze dei pazienti con aritmie con quelle del mondo sanitario. Infatti, una continua e costante assistenza si può assicurare al paziente solamente utilizzando le visite a distanza e monitorando le sue condizioni in modo digitale.